A cura della Fondazione Milano Policroma
Testo di Riccardo Tammaro
La ferrovia a Milano ha fortemente influenzato lo sviluppo di quella che, di volta in volta, si configurava come la periferia della citta'. Ad esempio, all'inizio del secolo ventesimo la zona di viale Tunisia e quella di Porta Genova erano ai confini del centro densamente abitato.
La zona 4, in particolare, ha molto risentito della presenza ferroviaria, in quanto a tutt'oggi, come si puo' facilmente osservare guardandone i confini, essa e' circcndata da due lati e mezzo dalla ferrovia, e sta anche per esserne attraversata (passante ferroviario).
Lo sviluppo di questa zona della citta' e' legato strettamente alla presenza della cosiddetta citta' annonaria: macello, ortomercato, frigomercato e mercato dei polli, necessitavano tutti di una rete di comunicazione che permettesse il trasporto celere delle derrate, ed ecco sorgere la stazione di Porta Vittoria.
Ma anche lo sviluppo industriale della citta', nella zona verso corso Lodi, e' strettamente legato alla presenza dello scalo merci e della stazione di Porta Romana; un nome per tutti, Tecnomasio Italiano Brown Boveri.
In zona e' ancora possibile (o lo e' stato fino a poco tempo fa) notare le tracce dei binari sull'asfalto o in opportune corsie: a titolo di esempio, sul viale Isonzo i recenti lavori per la sede propria della filovia hanno cancellato le rotaie che congiungevano lo scalo di Porta Romana al Mulino Verga e, in Piazza Trento, al Mulino Besozzi Marzoli.
Nella zona di via Pietro Colletta (all'angolo con via Tacito) e' ancora possibile vedere binari che sfociano nella sede ferroviaria nella zona di via Verne, e di fronte agli stessi non e' difficile individuare un corridoio verde che attraversa un grosso condominio sito tra le vie Tertulliano e Tacito.
Si tratta del collegamento tra la ferrovia e la "Vetreria" (cosi' era riportata sulle cartine di fine secolo) che era sita piu' o meno ove ora sorgono le scuole Tito Livio, Einstein e Verri.
Nel passato la ferrovia interessava ancora di piu' la nostra zona: sto parlando ad esempio del trenino "Gamba de Legn" che, attraverso il corso Lodi, congiungeva l'antica stazione interurbana ("Stazione dei Tramways"), sita ove nel 1920 circa fu fatto sorgere l'attuale viale Lazio, con i paesi e le cittadine lombarde limitrofe.
La vera gloria ferroviaria della zona 4 pero' si trovava in via Marcona 17: si trattava del casello della ferrovia Ferdinandea, la cui costruzione risaleva alla meta' del secolo scorso; ripercorriamone brevemente la storia.
Nel 1843, il 30 maggio per la precisione, a Porta Tosa veniva posta la prima pietra della ferrovia Milano-Venezia, alla presenza del vicere' Ranieri e con saluto all'imperatore Ferdinando (di cui era l'onomastico) che genero' il nome di questa ferrovia: Fernandea o Ferdinandea.
Intanto, nel 1841, era stata posta la prima pietra del ponte di Venezia, cosi' l'inaugurazione avvenne l'11 gennaio 1846 per quanto riguarda il tratto Venezia-Vicenza, ma il primo viaggio intero Milano-Venezia (con trasferimento via diligenze a cavalli da Treviglio a Vicenza) avvenne il 15 febbraio 1846 con partenza da Milano Porta Tosa e arrivo a Venezia (per percorrere l'intero tratto in treno occorrera' attendere fino al 1857). .br;Di questa ferrovia come detto e' rimasto fino all'inizio del 1989 un casello della stazione all'interno del numero 17 di via Marcona; purtroppo in seguito esso e' stato abbattuto.
Un ultimo aspetto correlato alla ferrovia riguarda il fatto che alla fine del secolo scorso (ma la tradizione si e' perpetuata fino ai giorni nostri) nei pressi delle stazioni era uso costruire delle abitazioni ad uso dei ferrovieri, si' che potessero piu' agevolmente trovare alloggio nei dintorni del luogo ove lavoravano.
Sorsero cosi' in Milano le case di via Villa, nei pressi dello scalo dell'Ortica, e poi via via le altre, fino a quelle, per tornare in zona, realizzate in via Breno per lo scalo di Porta Romana, in Zona 14.
Nella nostra zona si possono osservare due agglomerati di case destinate ai ferrovieri, di cui pero' parleremo diffusamente in altra occasione: l'uno si trova in viale Umbria, all'angolo con via Giovanni Cena, ed e' l'isolato triangolare in cui si trova, tra l'altro, un noto locale pubblico; l'altro e' un angolo bucolico ed idilliaco, sito nei pressi del confine nord della zona, verso piazza Tricolore, che prendendo il nome dalle due vie che lo attraversano, viene detto quartiere Lincoln-Franklin.